La storia del Centro Botanico Moutan

Centro Botanico Moutan

Carlo Confidati, imprenditore viterbese amante di giardini, negli anni novanta si avvicinò per la prima volta all'affascinate mondo delle peonie. La sua passione per il verde e l'incredibile storia che racchiude il raro fiore, lo portarono subito ad approfondirne la conoscenza botanica.

Centro Botanico Moutan

Una minuziosa ricerca nel loro territorio di origine, attraverso molte delle province cinesi, gli consentì nel corso degli anni di scoprire le innumerevoli varietà di peonie arboree ed erbacee appartenenti a differenti specie, dalle caratteristiche molto diverse le une dalle altre.

Affascinato dalla bellezza e dalla rarità di questi fiori, ne importò alcune varietà in Italia e provò ad eseguire la prima piantumazione in una zona collinare ai piedi dei Monti Cimini. Lo straordinario spettacolo della fioritura lo affascinò profondamente e a tal punto da spingerlo alla creazione di un luogo dedicato esclusivamente allo studio e alla coltivazione di queste piante, quindi alla fondazione del Centro Botanico Moutan (dal termine cinese "Mu Dan", peonia arborea), un giardino monotematico che oggi contiene la collezione di peonie arboree ed erbacee più rara e ampia al mondo.

Centro Botanico Moutan

 

La peonia arborea è considerata in Cina il Fiore Nazionale e la sua diffusione nel nostro continente si fa risalire ad alcune citazioni del 1656, quando un membro della Compagnia Olandese delle Indie Orientali la descrisse come una pianta dai "fiori simili alle rose, ma privi di spine e con fiori grandi il doppio".

Prima della loro divulgazione in Occidente, la notizia della loro esistenza e bellezza si era diffusa soltanto attraverso l’importazione di porcellane, sete e oggetti cinesi su cui erano rappresentate.

Il mistero, il fascino e le leggende legate a queste piante si tramandano ancora attraverso i bellissimi nomi che classificano le singole varietà e che evocano ancora oggi le sensazioni che avevano ispirato i giardinieri cinesi del passato che si dedicavano alla loro coltivazione. Solo per citarne alcuni: Fenice blu dalle ali spiegate, Luna sul monte Kun Lun, Trono di corallo, La prosperità...

Centro Botanico Moutan

Dal 2003 il Centro è aperto ai visitatori e al suo interno sono nati dei suggestivi angoli di giardino dove godere dei colori e dei profumi della natura. Ai colori delle peonie è ispirato anche il Colour cafè, un "garden restaurant" informale e raffinato, in cui domina un'atmosfera familiare e ricercata.

Colour Cafe @ Centro Botanico Moutan

Ogni anno il Centro Botanico Moutan accoglie migliaia di visitatori, esperti botanici o semplici appassionati del verde che in primavera assistono puntuali all’evento della fioritura. L’unicità e il pregio degli esemplari presenti hanno reso il Centro Botanico Moutan un punto di riferimento per i più grandi paesaggisti di tutta Europa che traggono ispirazione per la creazione dei loro progetti.

 

Ci fa piacere riportare un articolo scritto per la rivista Gardenia dall'amico architetto Paolo Pejrone che ben racconta la nascita della collezione e l'esperienza di tanti anni dedicati a questa passione.

" Erano gli anni Settanta, a Padova, al FlorMart, una delle prime edizioni di quella che sarebbe stata per tanti anni, insieme a Euroflora, l’unica seria e valida mostra mercato d’Italia per il giardinaggio. Lì conobbi Carlo Confidati: proponeva con entusiasmo ed intelligenza la sua piccola serra, la famosa "Susi, la serra milleusi", molto ben disegnata e gradevole. Come membro della giuria ottenni con grande facilità ed apprezzamento che fosse premiata. Da lì a qualche anno Carlo Confidati iniziò la grandissima e brillantissima avventura di Unopiù, che dalla provincia di Viterbo contagiò tutta l’Italia, l’Europa e non solo. Rivoluzionò un mondo, quello degli arredi da giardino, che fino ad allora era rimasto da noi sostanzialmente non affrontato. Allora i più ricercati guardavano oltremanica o anche solo oltralpe, in qualche giardino storico sopravvivevano i fasti del passato, tacconati anno dopo anno come meglio si poteva, ma per il resto prevaleva un insieme quanto mai eterogeneo ed improvvisato, fatto di vecchi recuperi, di improbabili fantasie, di scomodissime sedute. Quello di Unopiù fu un fenomeno davvero speciale, che seppe venire incontro con mobili belli e molto lineari (anche se non regalati...) alle esigenze delle seconde case, delle terrazze, delle verande e a quel periodo di boom economico ed architettonico.

Un’esperienza che nel colmo del suo successo, venticinque anni dopo, venne purtroppo interrotta. Fu per Carlo un periodo molto difficile e come tutti i periodi difficili e di svolta anche prolifico: il suo interesse si diversificò e la sua passione per le peonie e la susseguente coltivazione e raccolta prese una piega seria e molto importante. Ed è appunto di Carlo Confidati il grande "peoniofilo" e "peoniologo" dei nostri tempi che preferisco in queste righe parlare. Il suo apporto si rivelò assolutamente fondamentale per la conoscenza, nel mondo e non solo in Italia, delle peonie antiche e moderne della Cina, dove sono tra le piante più amate, riprodotte e difese. Ricordo quanto timidamente ma caparbiamente Carlo cominciò la collezione, nel suo giardino di Bagnaia, tra i grandi pini da pinolo. Poi venne il vivaio di Vitorchiano, quello che sarebbe diventato il famoso Centro Botanico Moutan. Erano i primi anni Novanta e dalla Cina, scovate direttamente sul posto, portò alcune specie e varietà di peonie arboree che dalle nostre parti (e pure nelle riviste botaniche) non c’era mai stato dato di vedere. La lunga amicizia con Gian Lupo Osti e tramite lui con l’International Dendrology Society, si rivelò fondamentale: portavano avanti la stessa battaglia in due giardini per puro caso vicini (viterbese e lago di Bolsena), assistiti anche da studiosi cinesi, e non ci sono dubbi che la vinsero. Incredibile quanto da allora sia cambiata la percezione di questo fiore anche in Italia, soprattutto delle specie arboree: è grazie a Carlo e Gian Lupo se da presenza rara e sofisticata, da villa e da salotto si potrebbe dire, le peonie sono ormai diventate così usuali, quasi piante da campagna. Il suo Centro Botanico Moutan accoglie oggi credo la più rara e ricca collezione al mondo, aperta al pubblico dal 2003 e visitatissima. Ambientata tra ulivi, querce e cipressi, si estende per circa quindici ettari con oltre seicento tra varietà e ibridi. Le peonie rockii, nelle pregiate e numerosissime varietà, la fanno senza dubbio da protagoniste. Già prima di simili numeri il giardino di Vitorchiano era diventato un fondamentale punto di riferimento per studiosi e vivaisti, famoso in tutta Europa, ricco di pubblicazioni e cataloghi dal grande rigore scientifico e al contempo con preziosissime informazioni pratiche, frutto di un’autentica ed illuminata consuetudine giardiniera. Come spesso capitava e ancor più capita oggi in Italia, una simile unicità è il frutto della dedizione, della passione e del continuo sostegno che soltanto un privato può assicurare. Nel frattempo i figli e praticamente tutta la famiglia crearono un altro marchio destinato a diventare celebre, quell’Ethimo che tutti noi conosciamo per la qualità del disegno e della fattura delle sue proposte. Insieme al vivaio, che continuava a crescere (ed evidentemente ad influenzare con le sue bellezze sublimi le persone che gli erano vicine), Ethimo fu il frutto di un dovuto e fisiologico rigurgito di generosità, di creatività e di ben percepibili energie positive.

Qui, nel giardino del Bramafam, tutti gli anni c’è una peonia rosa pallida e semidoppia che fiorisce senza cure e senza troppi vezzi e ghirigori. E purtroppo anche senza più l’etichetta. Fu una delle tante piante regalatemi da Carlo: quando all’improvviso fiorisce, verso l’inizio d’aprile, mi ricorda tutta un’epoca della mia vita, anzi della nostra vita, di Carlo e Sara, della loro famiglia e mia, dominata dall’entusiasmo, dalla prolificità di idee e di programmi e da un’energica e vivace concretezza. Potrebbe essere un interessante racconto, i presupposti ci sarebbero tutti. A cominciare dal variegato intreccio: a quel punto le peonie e la loro bellezza non sarebbero soltanto l’espressione di un’effimera e passeggera fioritura...".

 

10%

di sconto

Iscriviti alla newsletter
Ricevi il 10% di sconto sul tuo prossimo acquisto! Ti invieremo i migliori consigli di giardinaggio e le nostre offerte speciali.

Inserisci un indirizzo e-mail valido